Il Bounce (in italiano rimbalzo) è un indicatore che ci segnala quanti messaggi non hanno raggiunto l’inbox (casella di posta elettronica) del destinatario in una campagna di email marketing.

bounce

Le 3 tipologie di bounce

In realtà a proposito di bounce rate, è possibile distinguere tre tipologie differenti con caratteristiche altrettanto diverse. Queste sono esattamente soft b, hard b e internal b. Analizziamole insieme.

Soft bounce

Proprio come dice il termine inglese “soft”, ci si riferisce ad un piccolo problema temporaneo a causa del quale risulta impossibile che una mail raggiunga il destinatario. A determinare l’insorgenza del soft bounce potrebbero esserci vari fattori come:

  • Un contenuto troppo pesante
  • Dominio non funzionante
  • Dominio con deferimenti prolungati
  • Provider non connesso
  • Casella di posta elettronica del mittente troppo piena
  • Rejecting del contenuto

Hard

Diverso invece per l’hard bounce che, sempre come ci conferma il termine inglese, segnala un errore permanente che non lascia speranza di essere ripristinato. Se si verifica un errore simile vi è proprio l’impossibilità eterna di non poter più consegnare una mail a quel destinatario.

Di solito quest’ultimo si verifica quando l’utente a cui stiamo mandando un email ha disattivato il proprio account o addirittura cancellato del tutto. Nella peggiore delle ipotesi può anche capitare che il destinatario abbia bloccato il mittente. Risultato? Il messaggio non finisce in posta elettronica.

A questo punto quindi bisogna optare per una gestione dei bounce per evitare che tale azione possa contaminare la reputazione del mittente in termini di invii e consegna mail.

Internal

Tradotto come Rimbalzo interno, si verifica quando il tuo contenuto può risultare spam cosi come il tuo IP o il tuo server. Può anche accadere che il tuo dominio risulti nella backlist (lista nera)

Come evitare i rimbalzi

Per evitare errori di natura permanente che possono ripercuotersi sulla reputazione di un’azienda si può optare per una serie di accorgimenti come:

  • pulizia lista iscritti;
  • monitoraggio tassi di rimbalzo;
  • attuare campagne di re-engagement;
  • testare le email prima dell’invio.